Segui i tuoi sogni, poi fatti il mazzo per realizzarli

Segui i tuoi sogni, poi fatti il mazzo per realizzarli

Il motto che trovi sulla homepage di questo sito è “Segui i tuoi (bi)sogni, loro conoscono la via“. Lo ammetto, sui sogni e sui bisogni ho la fissa: credo fermamente che solo tenendone conto si possa vivere serenamente. 

Credo così tanto in questo, che ho scelto un modello di psicoterapia che sia basa proprio sul concetto di bisogno. Quando lavoro, cerco di capire di cosa abbia bisogno la persona che ho di fronte; spesso, infatti, il cercare di dar voce a un bisogno o il cercare di reprimerlo può portare alla formazione di un sintomo. Sai quante volte mi capita di scoprire, insieme ai miei pazienti, che dietro all’ansia o a un attacco di panico ci sia in realtà una forte rabbia?

Da dove nasce la fissa su “segui i tuoi sogni”?

Come ti ho raccontato spesso, la scelta di fare questo lavoro è nata moltissimi anni fa, quando ero alle scuole medie. Da lì è stato tutto un rincorrersi di “Non c’è lavoro per gli psicologi” e “Cambia idea finché sei in tempo: non ce la farai mai”. Sono certa che sia capitato anche a te qualcosa di simile.

Ora, io credo che spezzare i sogni di un ragazzino o di una ragazzina dovrebbe essere vietato per legge. Oggi, so anche che chi sputa sentenze del genere è spesso una persona un po’ disillusa o frustrata. E’ un rischio grosso dire a un 13enne che non ce la farà mai, tanto che sento moltissime persone affermare: “Avrei voluto seguire quella strada, fare quel liceo, ma alle medie me lo hanno sconsigliato e ho lasciato perdere“. 

A me è andata bene. A casa mia, il messaggio era: “Segui i tuoi sogni, poi fatti il mazzo per realizzarli!”. E io così ho fatto!

Cosa vuole dire “segui i tuoi sogni”

Al giorno d’oggi viviamo di corsa, schiacciati dagli stress e dalle incombenze quotidiane. Siamo così presi dai doveri che spesso dimentichiamo ciò che davvero vogliamo (bisogni). In colloquio, mi capita molto spesso di sentir dire: “Mi occupo di tutti, tranne che di me stesso“.

Sembra positivo occuparsi principalmente degli altri: appariamo altruisti e meno egoisti, tuttavia occuparsi SOLO degli altri implica schiacciare una parte di noi. La parte schiacciata, però, non smette di esistere, semplicemente rimane compressa e, talvolta, prende la forma di un sintomo. Per questo, anche se “segui i tuoi sogni” appare come una frase un po’ scenografica e da film, è in realtà un motto fondamentale per evitare di incappare in sintomi quali ansia, stress, attacchi di panico e fame nervosa (proprio come ti raccontavo nel TeaPost della scorsa settimana)Il sintomo, è spesso, una voce dentro di te che sta urlando per ricordarti che ti sei dimenticato un pezzo e quel pezzo, in genere, sono proprio i tuoi (bi)sogni.

Qualche esempio? 
Paola non lavora, si occupa della casa e dei suoi familiari. Non ha mai un minuto per sé e, anche quando potrebbe, trova mille motivi per non concederselo. Ha sempre avuto un’ansietta che andava e veniva, ma da un mese a questa parte ha preso la forma di veri e propri attacchi di ansia. I figli sono grandi, il marito ha trovato un nuovo hobby. Qualcosa dentro di lei si è accorto che, avendo vissuto sempre per gli altri senza mai coltivare nulla per sé, ora sente un grande vuoto dentro. Quel vuoto ha preso la forma dell’ansia. Pian piano inizia a capire che le piacerebbe riprendere a studiare (è sempre stato un suo sogno, abbandonato nel cassetto).
Roberta sembra avere tutto nella vita: bella famiglia, lavoro per cui ha studiato, un fidanzato. In genere, viene definita come “la brava ragazza”. Da un po’ di tempo soffre di attacchi di panico, ma non riesce a capire perché. Analizzando più a fondo la situazione, si rende conto che nel suo essere brava ragazza è sempre stata dietro ai doveri e a ciò che “è giusto fare”. Così facendo, ha messo in secondo piano se stessa: dire no, per Roberta, è impossibile. Iniziando dalle cose più piccole, Roberta inizia ad affermare che no, quella cosa non le va. Pian piano, gli attacchi di panico diminuiscono.
Giuliana ha un’attività in proprio insieme a due soci. Il lavoro le piace molto, anche se star dietro a clienti e tasse, a volte causa un po’ di stress. Quando arriva a casa, poco prima di cena, spesso allunga la mano verso il frigorifero e smangiucchia quello che capita: un pezzetto di formaggio, un pezzo di torta avanzato dal week-end, qualche cioccolatino. Negli ultimi tempi ha messo su diversi chili, ma questo non la fa desistere dagli attacchi di fame nervosa. Pian piano, si rende conto che smangiucchia di più nei giorni in cui i suoi soci si sono imposti su di lei: in quelle occasioni, prova molta rabbia, ma tende a reprimerla. Fa un lavoro sull’autostima, sulla possibilità di prendere in considerazione anche il suo pensiero. Pian piano, impara a dar voce ai propri bisogni.

Unire testa e pancia

Capisci quanto sono importanti i (bi)sogni? Quando la parte “più tua” non ha voce, spesso si fa sentire sotto forma di sintomo. Certo, non basta affermare “Io ho un (bi)sogno” per risolvere la situazione. Devi anche capire se sia davvero realizzabile e poi rimboccarti le maniche per mettere a fuoco i passi utili per concretizzarlo. Di fatto, devi riuscire a unire la pancia e la testa. La pancia ti comunica qual è il tuo bisogno, il tuo desiderio, mentre la testa ti aiuta a trasformarlo in un vero e proprio obiettivo. In genere, infatti, è attraverso la parte più logica e razionale che riusciamo a mettere a punto un piano per realizzare davvero i nostri sogni, altrimenti rischiano di rimanere solo speranze irrealizzate e chiuse in un cassetto.

Quali sogni sei riuscito a realizzare in questo modo? Quali stanno ancora aspettando in un cassetto? Raccontamelo in un commento qui sotto!
Se capita anche a te di reprimerli troppo spesso, prova a dare un’occhiata a questo corso (secondo me, fa al caso tuo!!). 
About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!

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