Lo so, con questa storia della flessibilità vi rompo le scatole quotidianamente. Questo TeaPost, però, è giustificato perché me lo avete chiesto proprio voi durante il sondaggio di Agosto: “Cosa vi interesserebbe approfondire?“. Non potete immaginare quale sbarluccichio abbiano avuto i miei occhi davanti alla richiesta: “Qualche tips pratica per aumentare la flessibilità“.
O per “allenare la flessibilità” intendevate qualcosa del genere?!
Ecco, perché sì ho fatto alcuni anni di ginnastica ritmica, ma oggi come oggi non so quanto sia ancora in grado di stupirvi con spaccate in aria ed effetti speciali. Quindi, vi cuccate un articolo sulla flessibilità mentale!
Per allenare la flessibilità occorre superare la rigidità
E abbiamo fatto anche la rima (magari faccio delle magliette con questo slogan).
Sissignore! Dunque, dicevamo che è necessario affrontare la rigidità, che è un po’ il contrario di flessibilità. Cosa intendiamo per rigidità? Tutte quelle idee fisse su come DOBBIAMO essere, su come si DEVONO fare le cose e quali siano le risposte GIUSTE e SBAGLIATE.
E sembra semplice detta così eh? Eppure è difficilissimo modificarsi. Man mano che cresciamo ci creiamo delle idee, dei pregiudizi, delle credenze su noi stessi e sul mondo circostante. Spesso, poi, cerchiamo di leggere ogni nuova esperienza in modo che vada a confermare quel modo di pensare.
Ah e poi la COERENZA. Quanto sentiamo parlare di coerenza? Il fatto di non essere coerenti sembra essere una vera e propria colpa da espiare. Ecco, anche la coerenza al 100% è una forma di rigidità (oltre a essere irraggiungibile, perché siamo essere umani e conteniamo naturalmente milioni di sfumature, non sempre coerenti tra loro).
Come sviluppare flessibilità: alcuni spunti pratici
DOVEROSA PREMESSA: anche i punti successivi non vanno presi come regole da seguire rigidamente, ma solo come alcuni spunti per provare ad allenare la flessibilità vivere in modo meno rigido (e, possibilmente, più leggero).
1. “MAI, SEMPRE, SICURAMENTE…“FATE CASO A COME PARLATE
Rigidità e flessibilità sono, anzitutto, delle formae mentis e, in quanto tali, si riconoscono anche nel modo di parlare. Provate a far caso al modo in cui vi esprimete e, se nella frase apparivano avverbi come “mai, sempre, sicuramente…” provate a pensare se, in effetti, non esistano proprio alternative a quel modo di pensare (e qui introduciamo già il punto successivo).
2. UNO SGUARDO ALLE ALTERNATIVE
In quanto esseri umani, crescendo ci siamo costruiti alcune regole e schemi rispetto al modo in cui funzioniamo noi e a come funziona il mondo. Questi schemi si attivano in automatico, in modo da velocizzare la nostra presa di decisioni e la possibilità di agire.
Non è sbagliato avere degli automatismi, anzi ci agevola molto (ad esempio, se percepisco che fa freddo, metterò il cappotto). Tuttavia, a volte generalizziamo troppo e questi automatismi ci portano a tirare conclusioni non proprio utili in quella specifica situazione.
Come fare? Immaginate una torta, con tante fette.
Il pensiero che si attiva in automatico è solo una di queste fette, poi dovete trovare almeno altre due alternative più o meno probabili.
ESEMPIO: Giulia non mi ha salutato oggi
Pensiero automatico: Giulia ce l’ha con me.
Pensiero alternativo 1: Giulia non mi ha visto.
Pensiero alternativo 2: Giulia ha i fatti suoi stamattina ed è un po’ scontrosa.
Qual è la risposta corretta? Non lo sappiamo, ma il primo step è quello di metterci in discussione e non far partire un castello di pensieri sulla base di un automatismo (e non è detto che sia corretto). Il secondo step sarà, se ci interessa, di trovare prove che avvalorino l’uno o l’altro pensiero.
ESEMPI PER CERCARE LE PROVE:
- Parlo con Giulia
- Valuto se Giulia è così con tutti o solo con me
- Penso a com’è fatta Giulia di solito quando ha i fatti suoi e/o quando ce l’ha con qualcuno.
3. COSA CAMBIEREBBE SE…?
Spesso, la rigidità è data da una forma di insicurezza. Il fatto di avere un pensiero certo, sicuro, affidabile ci dà molta sicurezza (allo specchio e davanti agli altri).
Provate a chiedervi: “Cosa accadrebbe se…
- …cambiassi idea?“
- …dicessi che non lo so?“
- …mi permettessi di essere incoerente?“
- …commettessi un errore?“
Già, perché spesso non ci permettiamo di essere flessibili perché abbiamo troppa paura delle conseguenze (in fondo, quando siamo rigidi abbiamo l’impressione di aver maggior controllo sulla situazione). Provate, quindi, a focalizzarvi sulle conseguenze PRATICHE e REALISTICHE di un possibile cambio di rotta, di un errore, di un’ammissione di “ignoranza”. Cosa direbbero di voi? Cosa penserebbero gli altri? Ma, soprattutto, che idea avreste di voi stessi?