Che rapporto ho con la mia vita sessuale?

Questo mese trattiamo quattro temi caldi che, quasi sempre, mi trovo a trattare nel corso delle psicoterapie: la paura dell’abbandono, la paura della morte, la sessualità e il blocco di vita.

Dopo il tema della morte, non potevamo non trattare l’altra faccia della medaglia, quella connessa all’idea di nascita: la sessualità.

Perché è un tema centrale in terapia? Perché la nostra vita sessuale ,così come quella alimentare, dicono moltissimo di noi. Nella maggior parte dei casi, una difficoltà che abbiamo nella vita quotidiana si esprime anche nella vita sessuale. Mi vengono in mente, su tutti, il problema del controllo e del giudizio: se abbiamo difficoltà a lasciar andare il controllo e se siamo persone che si sentono costantemente giudicate, la vita sessuale ne risentirà di conseguenza. Potrei fare un’altra vagonata di esempi credo.

Una frase che ha del vero è: dimmi che vita relazionale/sessuale hai e ti dirò chi sei.

Avere una vita sessuale è fisiologico

Ok, per questo tema questa frase sembra banale, eppure va specificato. La sessualità, in tutte le sue forme (o quasi), è normale: è normale fare autoerotismo, è normale avere fantasie che sembrano strane ed è anche normale metterle in pratica. Ciò che fa da ago della bilancia è l’essere consenzienti: se il sesso avviene tra due (o più) persone consenzienti, allora dovremmo esserci.

Altra cosa che dovrebbe essere normale è la soddisfazione sessuale. E qui apriamo il grosso grossissimo capitolone di cui ci troviamo spesso a parlare in terapia, ma aspettate che apro un altro capitolo.

Quando una vita sessuale crea disagio?

Assodato la questione dell’essere consenzienti, la vita sessuale genera frustrazione e disagio quando non porta al piacere.

E qui, dicevo, potremmo aprire capitoloni e interi TeaPost (tranquilli, sto studiando e ve li proporrò nei prossimi mesi). Non sono una sessuologa, quindi non mi occupo di problemi sessuali in senso stretto, ma la sfera sessuale è importante in terapia perché quando c’è un disagio affettivo, una difficoltà nel nostro modo di essere e relazionarci agli altri, quasi sempre questa si riflette nel modo di approcciare al sesso. Vi cito le principali che mi capita di affrontare in terapia:

  • Non provo piacere/non raggiungo l’orgasmo. Alcune persone che rientrano in questo gruppo sono anche persone che hanno difficoltà con le cose piacevoli in generale. Non esprimono quasi mai un bisogno e sono sempre concentrate sui bisogni degli altri. Questo avviene anche nel sesso, dove si perdono completamente nel dare piacere all’altro, che il proprio piacere rimane spesso in panchina.

    Su questo punto, credo sia anche necessario aggiungere un pezzo più puramente di educazione sessuale. Molte donne (sono principalmente loro) fanno fatica perché non si conoscono e, se eterosessuali, stanno con uomini che non le conoscono, non conoscono bene il corpo femminile. Un sacco di volte in terapia (anche con le coppie) dopo tutti discorsi sulle emozioni, sul disagio e psiche varia scopriamo che si cercava di raggiungere il piacere solo con la penetrazione. Ecco, da sola non basta: nella maggior parte dei casi occorre la stimolazione del clitoride. Qui vi consiglio un libro fantastico che si intitola “Vengo prima io” e un podcast che farà sentire meno sole che si chiama “Vengo anch’io”. Prima di parlare di cose psicologiche, è essenziale conoscersi.
  • Ho paura di perdere il controllo. Questo punto è centrale sia per gli uomini sia per le donne, anche se si esprime in maniera diversa. Un momento in cui la testa dovrebbe essere sgombera (il famoso “lasciarsi andare”) è proprio il momento di intimità. La paura di perdere il controllo frena nella vita e frena ancora di più tra le lenzuola, perché la testa oscillerà continuamente tra quello che stiamo facendo, quello che pensa l’altro, il gas che forse è rimasto acceso e quel foglio che il capo ha lasciato sulla scrivania per domani.
  • Non riesco a vivere con leggerezza e spensieratezza. Altra questione che meriterebbe un tema a sé stante. Moltissime persone non riescono a vivere in maniera spensierata (occhio, è diverso dall’essere superficiali). Il sesso è un qualcosa che richiede una buona dose di spensieratezza e se il problema è l’ anche nella vita quotidiana, quasi certamente influirà anche in camera da letto.
  • Non riesco ad ascoltare i miei bisogni. Il sesso è un bisogno di base, al pari del mangiare e del dormire (avete sentito parlare della piramide di Maslow?). Tante, troppe, persone hanno difficoltà ad ascoltare i propri bisogni: hanno imparato a vivere secondo quello che vogliono gli altri, sanno perfettamente muoversi secondo le aspettative altrui, ma quando gli si chiede cosa vogliamo loro inciampano. Spesso anche nel sesso.
  • Genitori troppo buoni. Qui siamo al cliché, lo so. Però mi capita di vederlo spesso: alcune persone hanno avuto dei genitori molto buoni, troppo buoni direbbe il mio amato Winnicott. Benissimo direte voi. Certo, ma fino a un certo punto, perché dai genitori troppo buoni non ci si stacca. Li si tradirebbe. Capite bene che quindi non è ben fattibile avere una vita sessuale serena.
E voi che rapporto avete con la vostra vita sessuale?
Ci sono alcune dinamiche che vivete nel quotidiano
che si riflettono anche nella sfera più intima?
About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!