Come faccio a fregarmene? 4 modi per dare il giusto peso alle critiche

come faccio a fregarmene

Risposta breve: non puoi!

 

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Ma che articolo utile che hai preparato per oggi..!

 

Ok, prima di sentirti senza speranza, vediamo insieme la questione..

Cosa vuole dire, per te, fregarsene?

Molto spesso i pazienti sperano di uscire dal percorso imparando a fregarsene completamente degli altri e di ciò che accade intorno a loro. Sperano, insomma, di sviluppare una sorta di immunità agli sguardi, giudizi, critiche e pareri altrui. Ecco, questa cosa è impossibile, per cui rimando alla frase iniziale.

 

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Eccecavolo, cos’è un libro game sto articolo?
Inizia a spiegare va!

 

Ok. Mettiamola così: nessuno può essere davvero immune alle critiche altrui. C’è chi le soffre di più e chi meno, ma in generale serve accorgersi delle critiche. Ci occorre per dare una valutazione a noi stessi, a come siamo fatti. Ovvio, non possiamo dipendere solo ed esclusivamente dal giudizio altrui, bensì dobbiamo imparare a dargli il giusto peso.

Come? Beh anzitutto dovremmo tener conto di chi ce la fa e come ce la fa.

Hai mai notato che basta una critica per affondare 100 complimenti?

Ecco questo non è certamente dare il giusto peso a una critica. Proviamo a vedere quattro modi per provare a dargli il giusto peso.

4 modi per dare il giusto peso alle critiche

Doverosa premessa: davanti a una critica, il primo passo è quello di rimanerci male. punto. le critiche fanno male, non sono piacevoli (nemmeno quando sonno giuste e sensate). possiamo provare a elaborarle e a dargli il giusto peso solo in un secondo momento.

 

  1. Ricordati che è una critica, ma in mezzo a mille altri pareri. Tienine conto, certo, ma cerca di fare un bilancio tra critiche e lodi. Il rischio, altrimenti, è quello di tener conto solo delle cose negative che ti sono state dette e farle valere sempre più dei complimenti. Ricordati di entrambi!
  2. Nel giudizio che gli altri formulano su di te o su un tuo comprtamento, conta anche “l’occhio di chi guarda”. La critica è, molto spesso, un’opinione di chi sta parlando, pertanto si basa sull’accaduto, ma anche sulla storia di quella persona, sul suo sistema di valori, sul suo vissuto. Condividi quella critica? Ci sono alcune cose in cui non ti ritrovi? Cosa puoi prendere per rifletterci e cosa, al contrario, puoi tranquillamente “dimenticare”?
  3. E’ una critica a un tuo comportamento, a una cosa che hai detto o a una parte di te, ma non può descrivere a 36o° tutta la tua persona. Ammesso che quella critica sia affettivamente fondata (può essere eh?), quella critica non corrisponde a tutta la tua persona. Tu sei anche molto altro, no? Ciò che è stato criticato è un tuo comportamento, non la tua persona in toto. Ricorda chi sei, nella tua interezza, perché il rischio quando viene fatta una critica e di sentire di essere completamente dei fallimenti. Invece no: quel comportamento (forse) è stato fallimentare, tu sei una persona che ha avuto un comportamento “fallimentare”, non sei un fallimento come persone. La questione è ben diversa, no?!
  4. Fai una lista delle critiche. Ora immaginale come un qualcosa che ti caratterizza in alcune situazioni, ma non è un difetto della tua persona. Insomma, prova a pensare al comportamento criticato come a una caratteristica. In lacune situazioni è stata “fallimentare”, ma ci saranno certamente situazioni in cui, al contrario, quella caratteristica è stata vincente (o puoi immaginare situazioni in cui potrebbe esserlo?).
    Esempio: è stata criticata la mia lentezza per consgnare un lavoro. In altre occasioni, però, quella stessa lentezza mi ha permesso di farlo in maniera precisa. In alcuni casi, la lentezza è “fallimentare”, in altri però è vincente.
E tu che rapporto hai con le critiche? Come le vivi? Anche tu speri di riuscire a fregartene totalmente?
About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!

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2 Comments

  • Lucrezia

    Reply Reply 22 Giugno 2022

    Buongiorno Dottoressa,
    se possibile cortesemente vorrei farle una domanda.
    Io a giorni partirò per il mare.
    Sono parecchio sovrappeso, e vedrò anche amici che non mi hanno mai vista così in carne.
    Ho il terrore delle critiche che fioccheranno: ma come sei ingrassata, come mai, perché e per come, ecc ecc, e di tutti gli sguardi critici che mi pioveranno addosso – con pettegolezzi annessi.
    So che dovrei fregarmene.
    Invece, data la mia estrema sensibilità, so già che ci resterò malissimo.
    So anche che è la verità, ma mi ferisce il fatto che la gente lo sottolinei (come se non lo sapessi già!), mi ferisce il modo in cui mi guarda e come mi fa sentire: inadeguata.
    Ovvio che non sono felice così come sono, sto facendo del mio meglio per rimediare.
    Ma perché le persone non mi lasciano vivere tranquilla, invece che giudicarmi e rigirare il coltello nella piaga?
    Come posso fare per fregarmene davvero e vivere la mia vacanza serena, senza farmi turbare dai commenti negativi che mi verranno fatti?…
    E come rispondervi?
    La ringrazio fin da ora.

    • Alessia Romanazzi

      Reply Reply 15 Luglio 2022

      Buongiorno Lucrezia,

      Grazie per avermi scritto! Fregarsene degli altri non è possibile: commenti, sguardi, atteggiamenti ci feriscono. Quel che è interessante andare a vedere è: perché il corpo che non rientra negli ideali e degli “standard” diventa un segno della nostra inadeguatezza? Inadeguata rispetto a cosa? In che modo il corpo fuori dagli standard diviene segno del poco valore?

      Occorrerebbe un lavoro su di sé, perché qualunque sia il nostro corpo (anche volessimo perdere qualche chilo) questo non va confuso con ciò che siamo e con le capacità che abbiamo.

      Come rispondere agli amici? “Questa cosa che dici mi ferisce, mi sta facendo male”

      In bocca al lupo e buon mare!! =)

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