“Non ho autostima”
E’ una frase che sento dire spesso, che mi fornisce un sacco di informazioni su come si senta la persona. Tuttavia, contiene anche un “errore”: è impossibile non avere autostima.
Cos’è l’austostima?
L’autostima è ciò che pensiamo di noi stessi, il modo in cui ci valutiamo, l’atteggiamento che abbiamo verso noi stessi. Esso può essere positivo o negativo, alto o basso, ma in ogni caso ognuno di noi ha una valutazione verso se stesso.
Altra cosa importante: l’autostima non è un valore costante. Nella maggior parte dei casi fluttua un po’ verso l’alto e un po’ verso il basso. Certo, c’è un “valore base” a cui si torna, ma la nostra percezione è quella di un ottovolante, che va costantemente su e giù.
Parafrasando Winnicott (mitico!): “Non dobbiamo puntare a un’autostima perfetta, né a una bassa autostima. Dobbiamo puntare ad un’autostima SUFFICIENTEMENTE buona“.
Come migliorare e (non) l’autostima
Partiamo da un modo in cui NON possiamo migliorare la nostra autostima: tutti quegli esercizi specifici per l’autostima non funzionano. O, meglio, possono funzionare, ma devono essere inseriti in un lavoro più ampio sulla propria persona e, soprattutto, non va mai dimenticato che per migliorare l’autostima occorre fare un lavoro lento e graduale. Spesso, non si tratta di un lavoro specifico sull’autostima in sé per sé, quanto di un lavoro di conoscenza su di sé (chi sono? Quali sono le mie caratteristiche? etc.).
Ho scandagliato un po’ la rete alla ricerca dei classici consigli su come migliorare la propria autostima. Devo dire, con allegria, che la rete sta migliorando: ho trovato anche molte cose interessanti e un po’ meno “consigli spicci” che tanto sembrano facili, quanto sono poi frustranti alla messa in pratica (dato che non funzionano). E ora, the e biscotti alla mano, ce li commentiamo insieme!
NOTA: in fondo alla pagina troverete due infografiche con qualche idea per lavorare sull’autostima.
MIGLIORARE L’AUTOSTIMA CON MANTRA DA RIPETERE, FRASI DA RACCONTARSI PIU’ VOLTE AL GIORNO E DIARI DELLA GRATITUDINE
Non basta riempirsi la testa con affermazioni positive. L’autostima non è auto convincimento (sarebbe un po’ instabile, non trovate?). Tutte queste cose hanno a che fare con la suggestione, che è ben più fragile, nonché diversa dall’autostima.
Apro una piccola parentesi sui diari della gratitudine: non è che non funzionino, ma servono ad altro. Inoltre, non sono loro ad accrescere la nostra autostima, semmai il contrario. Quando acquistiamo più sicurezza, riusciamo anche a riconoscere in noi e nelle nostre giornate qualcosa di positivo. Altra cosa da sottolineare: la buona autostima prevede di tenere conto sia degli aspetti positivi sia di quelli negativi delle nostre giornate e di noi stessi.
COSA FARE? Autostima va a braccetto con Autoconoscenza. Per poter usare i diari della gratitudine come “esercizi di autostima”, occorre aggiungere un pezzo: quello dei limiti. Quali caratteristiche ho tirato fuori oggi? Quando sono state positive e quando negative? Quando sono servite (a me e agli altri) e quando meno? NOTA: questo esercizio può essere utile per conoscersi, ma come ogni esercizio non ha effetti immediati!
PER MIGLIORARE LA TUA AUTOSTIMA DEVI BUTTARTI, AFFRONTARE I TUOI LIMITI E LE TUE PAURE
Qui faccio un po’ di ironia: certo, affrontiamo le nostre paure senza sentirci pronti e vediamo che bel patatrac vien fuori (come risultato e in termini di autostima!).
COSA FARE? Come dicevo, per migliorare l’autostima è importante anzitutto conoscersi. Capire quali siano le proprie caratteristiche, che in alcuni contesti diventano positive e in altre negative.
Fare qualcosa in cui ci sentiamo capaci e bravi, aumenta il SENSO DI AUTOEFFICACIA (“Sono efficace/capace a fare questa cosa”) che, almeno in parte, va a braccetto con l’autostima.
E, RICORDA, IMPOSSIBLE IS THE NOTHING!
Fighissima questa frase. Perfetta per una pubblicità, ottima per la suggestione (vedi punto 1), ma non funziona per l’autostima.
COSA FARE? Per lavorare sul’autostima è necessario conoscere anche i propri difetti* (anche per valorizzarli). Chi ha buona autostima NON si sente sempre figo e invincibile (quello è il narcisismo e lo sconsiglio!)
*In realtà parliamo di caratteristiche, che diventano pregi o limiti a seconda della situazione
La buona autostima (e sul finire dell’articolo avrete la nausea a sentirvelo ripetere) prevede una buona consapevolezza di sé, dei propri pregi e dei propri limiti. Chi non sa riconoscere i propri limiti (ad esempio, chi attraverso la suggestione si è convinto di poter far tutto) va in tilt al primo, inaspettatissimo, fallimento.
Qualche dritta per lavorare sulla propria autostima
In un precedente articolo, avevamo visto alcuni step importanti per lavorare sull’autostima. Vi rimando lì per approfondirli. Qui sotto vi ripropongo le infografiche che avevo usato.