Caro prossimo paziente,
Intanto che piacere immaginarti! Non so che viso tu abbia, quale problema ti stia capitando in questo periodo, ma se hai preso in considerazione la possibilità di lavorare con me, sono proprio curiosa di conoscerti!
Ti scrivo perché, se stai meditando di chiedere un colloquio con lo psicologo, immagino che il tuo problema stia diventando sempre più importante. Probabilmente, ti toglie il sonno, divora le tue giornate, occupa tutti i tuoi pensieri. Insomma, il tuo problema ti stressa. So che stai pensando di fissare un primo colloquio con lo psicologo, ma che molti dubbi frullano nella tua testa. Alcuni ti frenano e poi…“Mica lo psicologo curava i matti?”. No, prossimo paziente, sul mio divano siedono tante persone come te, normalissime, che hanno incontrato uno scoglio (ansia, attacchi di panico, fame nervosa, ma anche una scelta che non riescono a fare, un amore finito, la sensazione di essere sempre sbagliate…) e fanno fatica a superarlo.
Se stai per diventare il mio prossimo paziente, immagino che starai pensando a cosa dovrai dire durante il primo incontro. Che scervellamento! Tranquillo, qualsiasi cosa dirai, sarà utile (e lo dico davvero, non così per dire!!). Qui, però, provo a immaginare qualche domanda che sta frullando nella tua testa e, perché no, a sciogliere qualche tuo dubbio.
Cosa devo dire al primo colloquio con lo psicologo?
Lo so. Dopo aver preso appuntamento, la domanda che ti frullerà in testa sarà: “Cosa dire allo psicologo?”.
In genere durante il primo colloquio, rompo il ghiaccio dicendo più o meno così: “Mi racconti come mai siamo qui. Cosa sta succedendo? Cosa l’ha spinta a chiedere un colloquio con lo psicologo?”. Davanti a me, le espressioni più disparate (in genere del tipo: “E mo’ che cosa dico?!”). Alcune persone hanno una precisa idea del problema (in genere, quando il sintomo è ben definito, come un attacco di panico o un problema di fame nervosa). In altri casi, c’è una sensazione generale di malessere, di stress, ma è difficile definire perché si sta così male.
Molte persone mi raccontano che, nei giorni precedenti al primo colloquio con lo psicologo, erano riusciti a formulare nella testa un discorso preciso e coerente. Arrivati lì, quel discorso è misteriosamente scomparso! Al che, in genere, intervengo per tranquillizzare: “Non si preoccupi, mi racconti semplicemente cosa non va in questo momento della sua vita. Poi le farò delle domande per capire meglio e, insieme, tireremo i vari fili che ci portano a comprendere cosa sta succedendo”.
A quanto punto, ti assicuro, che la maggior parte delle persone inizia a raccontare e, pian piano, anche attraverso alcune domande, capiamo per quale motivo è stato chiesto un colloquio dallo psicologo.
Devo parlare solo io?
No, sarà un dialogo, uno scambio. Soprattutto al primo colloquio, se sarà utile, potrò farti alcune domande. Tra le più frequenti:
- Quando è iniziato il problema?
- Prima come stava?
- Quali soluzioni/strategie ha già messo in atto per provare a risolverlo? (farmaci, non pensarci, la palestra…)
- Cosa si aspetta da questo percorso? Quali sono i suoi obiettivi?
Ti ascolterò e molto. Tuttavia, sarò anche molto attiva. Costruiremo insieme la strada verso la tua soluzione.
Il fatto di dover parlare delle mie questioni e delle mie emozioni mi imbarazza un po’…
Come posso raccontare a un estraneo i fatti miei?
Lo so, immagino. Considera che non devi raccontarmi tutto il tuo mondo interiore al primo colloquio. Nel corso dei primi incontri, dovrebbe crearsi tra di noi un po’ di alleanza. Significa che impareremo a conoscerci, a capirci meglio, a fidarci e affidarci uno all’altra. Durante i primi colloqui, si costruisce una relazione.
Fermo restando che, mai e poi mai, sarai obbligato a raccontarmi ciò che non ti va, dopo i primi incontri potrai sentirti più a tuo agio nel parlarmi del tuo problema.
Da parte mia, non riceverai mai un giudizio, bensì cercherò di capire meglio e, insieme a te, struttureremo una soluzione.
Ti ho un pochino tranquillizzato, caro prossimo paziente? Hai in mente cosa accade durante il primo colloquio con lo psicologo?