Depressione: cos’è, perché, cosa fare

Depressione cos'è perché cosa fare

Sono depresso!

Lo diciamo o sentiamo dire spesso, ma cosa vuole dire essere DAVVERO depressi? Cosa comporta la diagnosi di depressione? Provo a spiegarvelo nel TeaPost di oggi, anche se l’argomento è vastissimo e meriterebbe più approfondimento.

Cos’è la depressione? Quali sintomi porta?

Iniziamo subito dicendo che la depressione è invalidante. Quindi via tutte quelle frasi “Dai, tirati su.. E dai sorridi“. E’ comune pensare che la depressione sia “solo”essere un po’ giù e che basti un po’ di sforzo o di forza di volontà per superarla. Non è così, ovviamente.

Fate conto che alcune stime ci dicono che la depressione diventerà la principale causa di invalidità per malattia, seconda sola ai disturbi cardiovascolari. 

Molti confondono la depressione con uno stato di tristezza. Non è così semplice in realtà, perché la depressione è uno stato emotivo, ma una patologia che coinvolge la persona a tutto tondo: emozioni, pensieri, comportamenti, relazioni…

Chi è depresso si sente piatto, apatico, quasi senza emozioni, è come se fosse stato risucchiato da un enorme buco nero. Inoltre, ha un “modo di pensare” che sembra un vortice di pensieri che si rincorrono tra loro, risucchiandosi.

Normalmente le persone hanno emozioni “positive” in alcune occasioni ed emozioni “negative” in altre. E qui ci viene subito in soccorso la parola “flessibilità”.

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E ridaje con ‘sta storia della flessibilità!
Tu sei fissata ragazza!

Lasciatemi spiegare e capirete che c’entra!!

A seconda di quello che accade, le nostre emozioni flettono da una parte o dall’altra (positivo o negativo). Nei depressi questo non accade, l’umore flette sempre verso il basso (si parla, infatti, di deflessione del tono dell’umore per descrivere la depressione) e la persona non riesce più a provare piacere in nulla (anedonia).

Il mondo sembra completamente offuscato, la percezione di sé è rallentata e ogni piccola attività costa fatica, tanto che nemmeno vale la pena iniziarla.

Quali sono i sintomi di depressione nello specifico?

Come vi dicevo, la depressione coinvolge la persona a tutto tondo: emozioni, pensieri, comportamenti, relazioni sono completamente invasi dalla depressione. Per questo, la immagino come un buco nero che mangia tutto. 

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Vediamo nello specifico come le diverse aree possono essere compromesse dalla depressione:

  • livello emotivo, troviamo apatia, insoddisfazione, impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto, senso di colpa, autosvalutazione.
  • livello cognitivo, c’è un costante rimuginio (i pensieri girano su se stessi, in un infinito vortice negativo), si ha l’impressione che i pensieri si rincorrano (ma allo stesso tempo sembra di pensare lentamente, troppo lentamente) e questo grava sulla capacità di memoria, attenzione e concentrazione. Tutto sembra rallentato: i propri pensieri, il mondo, il tempo e si ha la percezione che nulla abbia davvero una fine e una soluzione, bensì gli eventi e i pensieri si aggrovigliano su se stessi, facendo sprofondare ancora di più la persona in uno stato depressivo. Possono essere presenti pensieri suicidari.
  • livello somatico si ha una generale perdita di energie, senso di affaticamento accompagnato tuttavia da agitazione motoria e nervosismo. Possono essere presenti disturbi del sonno (insonnia, ipersonnia..) e del peso (aumenti e perdita consistenti nel giro di poco tempo). Il desiderio sessuale è, ovviamente, appiattito e inesistente.
  • A livello comportamentale c’è un generale rallentamento e una riduzione di tutte le attività quotidiane, che sembrano impossibili da portare a termine. Possono essere presenti tentativi di suicidio.
  • A livello relazionale si assiste a una perdita di interesse e la persona depressa fatica a provare i sentimenti che un tempo lo legavano alle persone care (ricordiamo che c’è un appiattimento delle emozioni).

Perché arriva la depressione? 

Come nella maggior parte dei casi, le cause sono un incrocio tra fattori biologici/genetici e fattori ambientali

In soldoni, significa che ci sono alcune persone più predisposte di altre a sviluppare depressione, ma la depressione si verifica se queste persone si scontrano con certi tipi di eventi.

Provo a spiegarvi i tre fattori, cercando di farvela breve e semplice (quindi non esaustiva e precisa).

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Guarda come mette le mani avanti..!

I fattori biologici sono quelli per cui alcune persone sono “fisicamente/cerebralmente” più predisposte per la depressione. Significa che, in presenza di alcuni fattori di vita, hanno più probabilità di altri di sviluppare sintomi depressivi (altre persone potranno essere più portate verso l’attacco di panico). Ci sono tutta una serie di studi che cercano di mettere a fuoco i fattori biologici che influenzano la comparsa del disturbo, ma la faccenda è complicata e ha nomi pomposi come “alterazione nella funzione dei sistemi monoaminergici (noradrenalina (NA), serotonina (5HT) dopamina)“. Quindi, se siete tutti d’accordo, passerei oltre senza farvela lunga e noiosa.

I fattori genetici ci dicono che ci sia maggior rischio di svilupparla nel caso in cui ci sia un parente di primo grado che ha sofferto di depressione

I fattori ambientali riguardano, infine, alcuni eventi ed esperienze che, in persone predisposte, possono causare la depressione
Le cause ambientali sono davvero le più disparate e non necessariamente così evidenti. Possono essere eventi oggettivamente negativi/stressanti (perdite, lutti*, traslochi, separazioni…). Ma non pensiamo che solo gli eventi stressanti in senso negativo causino depressione. Ci sono anche eventi “stressanti positivi” che possono causarla. Qualche esempio? La nascita di un figlio che limita il proprio spazio o fa riemergere alcuni temi del passato che la persona non era riuscita ad affrontare, la laurea (per la paura di “diventare grandi” ed entrare nel mondo del lavoro o doversi staccare dalla famiglia), la pensione (perché associata alla perdita del proprio ruolo, dell’identità lavorativa). 


*Nel caso del lutto, possiamo parlare di depressione solo se i sintomi sono superiori ai 6 mesi. 


Ma la depressione torna sempre? 

Non è detto. Ci sono alcune forme di depressione che si chiamano “reattive” e sono, in genere, conseguenti a un evento (anche questo non per forza così evidente), tipo una malattia, una perdita*, una fase di vita particolare..
In altri casi, la depressione segue un andamento ciclico e, quindi, torna costantemente. 

In entrambi i casi, come vedremo, la terapia farmacologica è fondamentale.

 Depressione: cosa fare? Si può guarire?

Se per i disturbi d’ansia il tipo di intervento principale è la psicoterapia, per la depressione è necessaria anzitutto una buona terapia farmacologica (a cui poi si unirà la psicoterapia). 

Certo, la terapia farmacologica non basta perché va ad agire solo sui sintomi. Ma questa è fondamentale nella prima parte di intervento perché la persona depressa non “è predisposta” alla risoluzione del problema. Vede tutto nero e tutto sembra impossibile. È, quindi, fondamentale attenuare i sintomi affinché la psicoterapia, essenziale in seconda battuta, possa essere efficace. 

La psicoterapia andrà ad agire sulle cause psicologiche che hanno scatenato la depressione (combinandosi con le famose cause biologiche e genetiche), aiutando la persona a modificare tutto il sistema di pensieri ed emozioni negative.

Si può guarire? Sì, ma le percentuali sono di gran lunga più basse rispetto alle prospettive di guarigione di ansia e attacchi di panico. Il percorso, va detto, è lungo, graduale e ricco di buche.

Ho provato a fare una panoramica sulla depressione. Come vi dicevo inizialmente, il discorso è vastissimo, quindi lo riprenderemo in futuro se vi va.
Se ne frattempo sorgono dubbi o domande, potete scrivermi.
About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!