Io credo che una delle emozioni più difficili da tollerare sia il senso di colpa. Ho idea che scavi dentro di noi, in un continuo rimuginio: “Cosa ho fatto? Perché? E ora che succederà?“. Un vortice di pensieri e senso di impotenza ci sconquassano.
In realtà, anche non provare MAI senso di colpa ha un lato negativo, perché esso ricopre un’importante funzione sociale: dare a se stessi la possibilità di accorgersi di un errore e, se necessario, ripararlo.
Qual è il problema? Che non sempre siamo in errore. Ci sono moltissime persone che vivono in un costante stato di colpa, dandosi colpa per quello che non hanno fatto e per quello che avrebbero dovuto fare.
In alcuni casi, quindi, il senso di colpa serve, ma in altri è quasi patologico!
Senso di colpa sano VS. Senso di colpa patologico
Partiamo con il senso di colpa sano, che mi sembra più semplice da descrivere (poi la pratica è un altro paio di maniche!). Quest’emozione ha senso nel momento in cui c’è stato davvero un errore. Si tratta di quei casi in cui abbiamo causato, più o meno intenzionalmente, un danno a un’altra persona.
Il senso di colpa patologico, invece, è quello che ci attanaglia e non ci fa dormire la notte anche se non c’è stato davvero un errore.
Vista sulla carta la faccenda sembra chiara e semplice, no? Ecco, nella pratica non va esattamente alla stessa maniera. Vediamo qualche esempio:
- Tornare al lavoro molto presto dopo la nascita di un figlio e lasciarlo al nido è una colpa?
- Non telefonare la domenica alla nonna è una colpa?
- Mentire a fin di bene è una colpa?
- E [qui vi colpisco!] dire di no
In settimana provo a farci un sondaggio su Instagram, scommetto che almeno su qualcuna otterremo risultati contrastanti!
Nella vita quotidiana, infatti, la vera difficoltà è data dal fatto di non avere parametri oggettivi a cui appigliarsi, non esiste una risposta universale a ogni questione. Ognuno di noi, nel valutare lo stato di colpa mette in gioco il proprio punto di vista, le proprie abitudini, l’etica, la propria storia personale…
Quindi non è possibile dare una risposta univoca alla domanda: faccio bene a sentirmi in colpa?
Però possiamo a fare qualche riflessione e a trovare almeno una “pace interiore”.
3 domande per affrontare i sensi di colpa
DOVE SONO LE PROVE CHE SIA UNA VOSTRA RESPONSABILITA’?
Vorrei, anzitutto, far notare la parola “responsabilità” che sembra una paraculata, ma in realtà rende decisamente meglio l’idea. Colpa dà l’idea di qualcosa da espiare, di un peccato tremendo e irreparabile. La parola “responsabilità” ha decisamente un altro sapore!
Provate a ripensare alla faccenda che vi sta facendo sentire in colpa. Ora scrivete tutte le prove OGGETTIVE per cui quella cosa sia una vostra responsabilità. Perfetto. Sia che abbiate trovato una vostra responsabilità o meno provate a capire se anche qualche altra persona o situazione abbia un concorso di responsabilità (no, non è per giustificarsi, è sempre per essere oggettivi!).
CHE ALTERNATIVE AVEVATE?
Se avete valutato di avere una responsabilità. Provate a chiedervi perché sia andata così. Cosa spiega il vostro comportamento? Avevate delle altre alternative? Perché non le avete prese in considerazione? (Sì, in moltissimi casi, vale anche la risposta: “Non ne avevo voglia!“).
Non servirà a cambiare le cose, ma a spiegarvi meglio il vostro comportamenti, a valutare meglio il da farsi per il futuro e, perché no, magari anche a perdonarvi.
POTETE CAMBIARE IL PASSATO?
A meno che voi non abbiate una strano potere (nel caso, scrivetemi che cerchiamo di capire di quale patologia si tratti! Ehhehehh), non è possibile cambiare il passato.
Se è successo qualcosa di (più o meno) grave, certamente starete male per l’accaduto, ma non potete cambiare quello che è successo. Potrete solo rimediare guardando avanti.
Prendetevi, quindi, del tempo per elaborare l’accaduto, per starci male, per far passare per la testa tutti i castelli sul “avrei potuto/avrei dovuto“. Poi, però, sarà necessario guardare avanti e con questo si intende: 1) Valutare se rimediare all’accaduto; 2) Se provare “semplicemente” a voltar pagina.