Soffro di attacchi di panico: qual è il primo passo da fare?
Vuoi sapere come fare la respirazione diaframmatica? Te lo racconto in un video, che potrai vedere gratuitamente. basta iscriversi alla newletter.
La conoscenza del problema, quindi, è il primo passo. Il secondo step è quello di capire cosa fare nel breve termine.
Cosa fare durante gli attacchi di panico?
L’attacco di panico funziona come una curva gaussiana (ha questa forma ∩): inizia piano, raggiunge un picco (quando ti sembra di impazzire) e poi decresce.
Succede così naturalmente. Qualsiasi cosa tu faccia, prima o poi l’ansia inizierà a scendere (un attacco di panico, infatti, dura mediamente 10-30 minuti). Tuttavia, alcuni pensieri possono far prolungare un pochino la durata e, soprattutto, far vivere peggio l’attacco di panico. Pensieri quali Oddio morirò!, Sto per avere un infarto, Questa volta non ce la faccio, rendono più lungo il picco.
Lo so, lo so che sembra impossibile pensare ad altro, ma con un po’ di allenamento si può fare! Come?
- Applicando una tecnica di respirazione (ad esempio, la respirazione diaframmatica, che ti spiego in un video gratuito, iscrivendoti alla newsletter)
- Applicando una tecnica di distrazione (mi metto a contare, provo a guardare e descrivere le cose che ho intorno...)
- Rassicurandoti (ad esempio, ricordando a te stesso che è "solo" un attacco di panico e che passerà dopo pochi minuti)
Sembra impossibile, ma ti assicuro che queste tre tecniche funzionano davvero! Inizia ad allenarle quando sei tranquillo, quando non hai un attacco di panico (ad esempio, esercitati con la respirazione prima di dormire). Quando diventeranno semplici per te, potrai usarle durante l’attacco.
Cosa fare nel lungo termine?
Le tecniche qui sopra funzionano per far durare meno l’attacco, ma non risolvono del tutto il problema. Gli attacchi di panico sono come le spie della macchina. Si accendono per segnalare che c’è un problema. Se le ignori o spegni solo la lucina, potrai fare ancora qualche chilometro, ma poi torneranno.
Cosa fare? Bisogna capire per quale motivo si menifestano. Se mentre sto andando al lavoro si accende la spia dell’olio, sul cruscotto della macchina, prima la ignoro e faccio qualche chilometro (del resto, devo arrivare al lavoro!). Successivamente, cambio l’olio.
Perfetto. E con gli attacchi di panico? Durante l’attacco prova la respirazione o la distrazione. Poi inizia a lavorarci, possibilmente con uno psicologo. Devi capire per quale motivo ti siano venuti gli attacchi di panico. Sono terribili, una vera e propria rottura di scatole, ma sono utili per capire che qualcosa non va.
Ognuno ha i propri motivi. In linea di massima, gli attacchi di panico emergono quando due aspetti della tua vita si scontrano. Su una, in genere, c’è quello che sei obbligato a fare, sull’altra quello che vorresti fare. Le due frecce si scontrano ed ecco sorgere il panico. Più o meno così:
Ho semplificato molto (i colleghi mi perdoneranno!). Ogni persona, poi, ha scritte diverse sulle proprie frecce, ma molto spesso le motivazioni si riconducono alle parole “Devo” e “Vorrei”.
Come posso scoprire le mie frecce?
Questo lavoro, in genere, si fa con lo psicologo. Da soli è molto difficile comprendere quali ragioni ci portano ad avere un attacco di panico.
Tuttavia, non pensare a un lavoro lungo. La media delle sedute utili a risolvere il problema, evitando che si riproponga in futuro è di 20 sedute.
L’infografica per capire meglio:
Ti è capitato di avere un attacco di panico? Nel 90% dei casi, con una buona psicoterapia il problema degli attacchi di panico si risolve. In questa pagina ti spiego come.
Conosci qualcuno che soffre di attacchi di panico, condivi l’infografica su Facebook o su Instagram e tagga la persona interessata (puoi farlo utilizzando i bottoni social qui sotto).
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