Il training autogeno

Il training autogeno

Ogni tanto in terapia utilizzo alcune tecniche di rilassamento, tra cui il training autogeno. Lo faccio sia in percorsi specifici di rilassamento, sia all’interno di alcuni percorsi di psicoterapia.

Oggi vi racconto cos’è il training autogeno e a cosa serve.

Cos’è il training autogeno

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento messa a punto da Schultz, la cui efficacia è scientificamente provata. Letteralmente significa “allenamento (training) che si genera da sé (autonomo)“. 

Una volta imparato, la persona può usarlo autonomia ogni volta in cui sente che gli tornerà utile. Man mano che si va avanti a esercitarsi, si diventa sempre più abili e la tecnica verrà utilizzata con maggior facilità e senso di padronanza (cosa che trasmette anche un senso di padronanza relativo a sé e al rapporto con il proprio corpo).

Lo scopo è quello non solo di rilassarsi al momento, ma di sciogliere le tensioni e migliorare il proprio rendimento nel corso delle diverse attività quotidiante, eliminando disagi psicologici e somatici. Si tratta quindi di una tecnica rivolta non solo a chi sta male (ad esempio, a chi vive con peso situazioni di ansia e di stress), ma anche per chi sta bene, al fine di avere una visione più positiva delle proprie relazioni e delle diverse situazioni in cui si trova (in tal senso, migliora le prestazioni al lavoro, nello studio e nello sport).

Training Autogeno: a cosa serve?

 Il Training Autogeno consiste in una serie di esercizi, durante i quali si ripetono alcune formule con l’obiettivo di ripristinare il benessere psicosomatico dell’individuo, sciogliendo le tensioni, riducendo il grado di stress e migliorando il proprio rendimento psicofisico

Con l’esercizio (prima guidato da uno psicologo esperto, poi in autonomia), la tecnica è applicabile in vari contesti consentendo una benefica pausa dalle tensioni della vita quotidiana, un recupero rapido di energie e un accrescimento della capacità di affrontare lo stress.

Il training autogeno presenta innumerevoli benefici:

  • Favorisce uno stato di calma
  • Migliora la capacità di controllare e gestire l’ansia
  • Aumenta le capacità di attenzione e concentrazione
  • Allevia le tensioni
  •  Diminuisce il livello di stress dovuto a diverse situazioni (lavoro, scuola, problemi familiari…)
  • Favorisce la capacità di recuperare le energie
  • Diminuisce i disturbi del sonno e aiuta a dormire meglio
  • Aiuta a contenere e a diminuire il dolore cronico

Numerose ricerche hanno messo in luce l’influenza positiva del Training Autogeno su alcuni tipi di disturbi psicosomatici. Infatti, agendo sullo stato di calma, regolarizza il ritmo sonno-veglia, modifica il vissuto del dolore, migliora la circolazione sanguigna e favorisce l’autoregolazione delle funzioni motorie.  Vediamo insieme alcune patologie somatiche che risentono positivamente di un trattamento con Training Autogeno:

–  Problemi gastro-intestinali (Gastrite, stitichezza…)
–  Problemi cardiocircolatori (Tachicardia, ipertensione…)
–  Cefalee
–  Problemi respiratori (Asma di origine psicologica…)
–  Problemi dermatologici (Eczemi, psoriasi)

Training autogeno: quando NON usarlo

Il training autogeno non va bene per tutti. Lo psicologo che lo utilizza dovrà valutare la struttura di personalità e lo stato psichico della persona (in genere, lo si fa durante un colloquio iniziale).

Generalmente, è sconsigliato in tutte le forme di psicosi, disturbo bipolare, nelle forme di depressione (in quest’ultime funziona in genere piuttosto bene la mindfulness, ma anche qui va valutato di caso in caso) e nei casi in cui ci sono stati gravi problemi cardiocircolatori.

In caso di gravidanza, è bene utilizzare un apposito protocollo.

Training autogeno: gli esercizi

Per effettuare il training autogeno serve poco materiale: vestiti comodi e, volendo, un lettino o una sedia (si può fare da sdraiati o da seduti).

  • La respirazione. Primo step del training autogeno è la respirazione (in genere, si insegna la respirazione diaframmatica).
  • Esercizi di base. Gli esercizi fondamentali del training autogeno sono tre: esercizio della calmaesercizio della pesantezza ed esercizio del calore. Attraverso alcune formule, la persona impara a raggiungere uno stato di rilassamento nel corpo e questo conferisce anche un certo grado di padronanza. Sentire di poter far diventare un braccio pesante, calmo e caldo dà molta sicurezza nei propri mezzi e si acquisisce l’idea di avere le redini di se stessi.
  • Esercizi supplementari. Ai tre fondamentali si aggiungono altri tre esercizi: esercizio della fronte fresca, esercizio del cuore ed esercizio del plesso solare.
  • Risveglio. Ogni sessione di training autogeno si conclude riportando gradualmente la persona “alla realtà”.

Tra una sessione e l’altra si consiglia alla persona di esercitarsi a casa, in modo da poter iniziare la volta successiva portando eventuali dubbi/difficoltà oppure avendo raggiunto una padronanza tale da poter passare all’esercizio successivo.

Piccola nota finale

Lo so che leggendo un articolo come questo si pensa subito al Training Autogeno come soluzione di tutti i mali. Non lo è.

Lo specifico perché tendiamo spesso a pensare in modalità “tutto o nulla”: mi serve per risolvere tutti i miei problemi oppure non serve a granché.

Il training autogeno funziona se ben pensato, se utilizzato nel contesto giusto e con una persona che in quel momento può effettivamente trarne beneficio.

Anche le tecniche migliori al mondo non funzionano se applicate su persone che, in quel momento, hanno resistenze nel lavorare su alcuni aspetti di sé. Quindi…compito dello psicologo è quello di valutare bene cosa, con chi e quando stia applicando una tecnica.

About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!