Infografica Fame nervosa | Il circolo delle abbuffate

Infografica fame nervosa | Il circolo delle abbuffate

E’ capitato a tutti almeno una volta nella vita: non hai fame, ma ti va di sgranocchiare qualcosa. Non senti lo stomaco che brontola o forse hai finito di mangiare qualche ora fa, eppure…

Mano sullo sportello della credenza (o del frigo) e via con un sacchetto di biscotti o l’ultima fetta di dolce o il sacchetto dei taralli. Manco il tempo di rendertene conto e il piatto è vuoto. Dentro di te, un sacco di sensi di colpa.

Come dicevamo, può essere capitato a tutti almeno una volta nella vita (anche più di una, dai!!). Se si tratta di episodi sporadici, poco frequenti, no problem! Il problema è quando la questione è frequente, si ripete in maniera continua seguendo il cosiddetto circolo delle abbuffate. Di cosa di tratta? Te lo spiego qui sotto, con un’infografica.

Il circolo delle abbuffate

Fame nervosa | Il circolo vizioso delle abbuffate

Come vedi, il circolo delle abbuffate è strettamente legato alle emozioni. Spesso, si pensa che solo le emozioni “negative” portino alla fame nervosa, in realtà capita con tutte le emozioni che si fanno fatica a contenere e gestire (vale anche per il “sono troppo felice/entusiasta..”).

Anche se ti sembra di non provare nessuna emozione in particolare, la fame nervosa è sempre e comunque legata ad esse. Anzi, molto spesso è proprio il non riconoscere, il non “volerle” sentire a portarti a spostare l’attenzione sul cibo. Probabilmente, sentirai una forte spinta verso il frigorifero, una difficoltà a trattenerti, è più forte di te: devi mangiare qualcosa e anche velocemente. Se ascolti bene, ti renderai conto che non è fame vera. Così, senza quasi rendertente conto, inizi a mangiare e mettere un freno è difficile. Senza che tu te ne accorga, in un tempo velocissimo, hai vuotato il pacchetto di patatine/biscotti.

Lì per lì, immagino ti sentirai molto sollevato. Ma facci caso: in quale momento arriva la soddisfazione? In genere, nel momento in cui metti mano al cibo, ancor prima di averlo messo in bocca. E’ lì che ti senti meglio, non quando lo stomaco è pieno (come, invece, accade con la fame vera). Anzi, talvolta nemmeno ti rendi conto di essere sazio: mangi così velocemente, che il pacchetto finisce prima che il tuo stomaco ti comunichi il senso di pienezza (se te lo comunica).

Dinanzi al pacchetto vuoto, partono i sensi di colpa, un enorme senso di sconfitta e frustrazione. “Tutti ci riescono e io no. Ma perché ci ricasco sempre? Non ce la farò mai. Faccio schifo. Farò sempre schifo“. Uno stato emotivo di sconforto ti attraversa e giuri a te stesso che sarà l’ultima volta.Uh sì, da domani dieta ferrea!“. E, magari, ci riesci. Dura qualche giorno (se decidi di seguire la dieta dal nutrizionista, probabilmente anche per periodi più lunghi), in maniera quasi talebana, senza alcuno sgarro. Fino alla prossima emozione forte…

Tremendo vero? Sembra di non avere minimamente il controllo della situazione. Eppure…

Eppure si può affrontare. E’ un percorso più lungo e frustrante rispetto a quello sull’ansia, ma si si può fare.

Cosa NON fare per uscire dal circolo delle abbuffate?

Partiamo da cosa NON fare. Ci sono valangate di articoli on-line sulla questione e la maggior parte di essi sarebbe da cestinare. Già i titoli dicono tutto “1001 modi per combattere la fame nervosa” oppure “3 regole per vincere le abbuffate”. Li hai mai provati? Se sì, mi confermi che funzionano per un certo periodo e poi tornano come fulmini a ciel sereno?

Questi articoli puntano quasi tutti sul mangiar piano (possibilmente sano), far piccoli morsi, bere più volte durante il pasto. Tutto meraviglioso, se non fosse che a tavola magari riesci anche a tenerti e a mangiare bene, ma i fuori pasto rovinano tutto. Oppure inizi la cena per benino, cucinando sano e poi la concludi con qualche pezzetto di cioccolata (o di grana o le patatine…) e fatichi a fermarti.

Questi articoli fanno sentire ancora più frustrati e buoni a nulla. Il pensiero che va per la maggiore è: “E’ tutta questione di volontà. Basterebbe poco per farcela e invece non ci riesco..Forse non ho forza di volontà, quindi non ce la farò mai!“.

La buona notizia è che la forza di volontà, con la fame nervosa, non c’entra proprio niente!

Cosa fare per affrontare il circolo delle abbuffate?

Ecco iniziamo a cambiare la questione: non c’è niente da combattere e niente da vincere per sempre. La fame nervosa è come l’ansia, è normale che si presenti ogni tanto. L’importante è che rimanga contenuta e costituisca una rara eccezione alla propria routine alimentare.

Ma soprattutto, non c’è niente da combattere, perché anche la fame nervosa è un utile campanello d’allarme, che ci comunica che qualcosa non va. Quindi, se vuoi provare a cambiare le cose, la prima mossa è quella di osservarla e comprenderla. Quando arriva l’attacco di fame nervosa? Cosa stavi facendo? A cosa stavi pensando? E’ possibile che avessi qualche emozione particolare (anche se ti sembrava di non sentirla?).

Ripensa anche a quei giorni in cui, al contrario, non hai attacchi di fame nervosa (o quelli in cui stai a stecchetto o addirittura ti dai al digiuno): che giorni sono? Sono simili a quelli in cui hai gli attacchi? Sei sicuro? In genere, nella mia esperienza, c’è sempre

Attraverso queste domande puoi iniziare a prendere la strada verso l’unico modo per affrontare davvero il circolo delle abbuffate: conoscere te stesso e le tue emozioni.

Se invece la fame nervosa e il circolo delle abbuffate fanno ormai parte del tuo quotidiano, l’ideale è quello di iniziare un percorso mirato, che ti aiuti ad affrontare il problema.

About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!

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