“Ok, ora NON pensi a un elefante rosa“
Quando me ne esco con questa frase per la prima volta, i pazienti mi guardano con gli occhi un po’ sgranati: “Scusi, in che senso?”
“Se le dico di NON pensare a un elefante rosa, cosa succede nella sua mente?”
Dai, ammettilo, ci hai provato anche tu. Cos’è lampeggiato nella tua testa? Un elefante rosa per caso?
Lo sapevo!!
Ce lo sentiamo dire spesso…
L’esempio dell’elefante rosa genera quel misto di perplessità e incredulità, ma se ci pensi bene è una frase che ripetiamo o ci sentiamo ripetere spesso, soprattutto in relazione al disagio psicologico:
– Hai l’ansia? Su, non pensarci!
– Sei depresso? Dai, tirati su da quel letto e non fare quei pensieri negativi!
– Il fidanzato ti ha lasciato? Dai, dimenticalo!
– “Fame nervosa? Bah..chiuditi la bocca e via! tutta questione di forza di volontà”
Ti sembrano frasi più comuni? Non ti fanno incavolare? Scommetto di sì e, come ti raccontavo in questo articolo, se capita hai il diritto di fare il dito medio!
NON pensare all’elefante rosa non ha senso
E non solo perché parliamo di elefanti rosa, ma perché non possiamo imporci di non pensare a qualcosa. Questo vale soprattutto per quelle situazioni che generano in noi un’emozione più o meno forte.
Ma che senso avrà poi questo consiglio? Voglio dire, ammesso anche che tu possa smettere di pensarci, serve davvero? Se smetti di pensarci l’ansia sparirà magicamente?
NO!
Dico spesso che l’ansia (o, più in generale, i sintomi) sono come le spie sul cruscotto della macchina: lampeggiano per segnalare che qualcosa non va. Puoi scegliere di ignorarle, ma prima o poi la macchina si fermerà. L’unico modo per farle spegnere davvero è quello di capire cosa stanno segnalando e agire sul problema sottostante.
Con l’ansia, gli attacchi di panico, la fame nervosa e i sintomi in genere vale lo stesso: se arrivano segnalano qualcosa, che va compreso. Quando li ignoriamo, loro urlano più forte.
Cosa significa? Significa che quando provi davvero a non pensarci o a ignorarli, arrivano attacchi di ansia o di panico più forti, attacchi di fame nervosa più intensi e/o frequenti, stress che tornano a intermittenza fino a non farti dormire la notte.
Cosa fare?
Qui trovi la risposta lunga (è un articolo sull’importanza di non evitare l’ansia).
Provare a evitare l’ansia è un po’ come fare con lei un braccio di ferro. Anzi, meglio ancora, come tirare una corda: più la tiri e più il nodo si stringe. L’unico modo per scioglierlo e mettersi lì, con pazienza e difficoltà, a scioglierlo.
Ascoltare e capire i sintomi non significa arrendersi al fatto che continuino ad esserci. Non ti chiederò di diventare il migliore amico dell’ansia o di andare a nozze con gli attacchi di fame nervosa. Serve solo fare squadra per un po’: loro ti racconteranno cosa non va, tu potrai risolvere il problema sottostante e loro smetteranno di urlare così forte.
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