La paura di volare è diffusissima, molto più diffusa di quanto possiamo immaginare. Nella categoria di chi ha paura di prendere l’aereo rientrano persone che manifestano un disagio a diversi livelli di intensità: da un lieve tensione, al disagio avvertito in certe fasi del viaggio (atterraggio, partenza…) alla vera e propria fobia dell’aereo (aerofobia).
Di fobie avevamo già parlato in un precedente TeaPost, ma giusto per riassumere possiamo descrivere la fobia dell’aereo, come un’ansia molto intensa, sproporzionata rispetto al reale pericolo che comporta la situazione.
Perché solo alcune persone hanno paura di volare?
Come ogni fobia, anche la paura di volare è legata a una personalità ansiosa e, come ogni forma di ansia molto forte, anche qui la percezione della realtà viene alterata e distorta.
Ahahahah No no, tranquilli: niente cose da matti! Significa semplicemente che la situazione viene vista molto più pericolosa di quello che è, anche se la razionalità ci direbbe il contrario. Tuttavia, la razionalità non funziona e non migliora la situazione (infatti, non ci importa nulla se le statistiche ci dicono che si fanno più incidenti in macchina: l’aereo suona decisamente più pericoloso).
Inoltre, lo stato ansioso non solo ci fa vedere le cose molto peggio di quello che sono, ma mette in moto una serie di pensieri e comportamenti che non fanno altro che peggiorarla, quindi…Alè con il circolo vizioso!
Esempi? Controllare notizie di disastri (e dimenticarsi che tutto il resto dei voli, non citati dai giornali, sono andati a buon fine). Leggere compulsivamente le previsioni meteo. Portare l’attenzione su ogni singolo rumorino o cosa fuori posto, una volta a bordo.
Perché ho paura di volare?
Come sempre, ognuno ha la propria. Alcuni sviluppano una paura di volare perché hanno avuto un’esperienza (diretta o indiretta) che per loro è stata “traumatica” (sottolineo le virgolette che avvolgono la parola traumatica!!!). Capita a chi ha vissuto un volo particolarmente turbolento o chi ha sentito un racconto che lo ha turbato.
Per altre persone le cause non sono collegate direttamente al volo, ma al significato che il volo ricopre. Diciamo che la paura di volare è metaforica di una paura sottostante.
Esempi:
- Difficoltà di crescita e di allontanarsi da casa.
- La “classica” paura di perdere il controllo.
- La difficoltà ad affidarsi.
Per altri ancora, può essere una conseguenza, più o meno diretta, di una situazione particolarmente stressante (cambio lavoro, lutto…).
Sulle cause, vi rimando al Teapost sulle fobie e a questo post.
In base al livello di ansia e alla causa (direttamente legata alla situazione o meno) è richiesto un diverso tipo di trattamento per risolvere la situazione.
Paura di volare: cosa fare?
In generale, vale sempre la regola del non evitare.
MA ATTENZIONE
questo non significa buttarsi e prendere l’aereo vivendo la situazione con estremo disagio, bensì avvicinarsi alla situazione a piccoli passi.
La paura di volare è una di quelle cose che, nella maggior parte dei casi, va incontro a risoluzione, quindi conviene farci un lavoro per poter risolvere la situazione e tornare a viaggiare. Per risolvere la paura di volare ci sono diversi tipi di possibilità a seconda del livello di ansia e del fatto che la causa della fobia sia strettamente legata all’aereo o meno. Vediamole insieme.
1. PAURA DI VOLARE: DISAGIO LIEVE O MEDIO, MA SI PRENDE COMUNQUE L’AEREO (NO ATTACCO DI ANSIA)
Nel caso in cui la paura di volare non raggiunga la forma di forti forme di ansia (riesco a prendere l’aereo, ma un po’ di agitazione è presente, soprattutto in certe fasi del volo) possono bastare alcuni strumenti da usare direttamente durante la situazione. Si tratta degli strumenti di cui parliamo sempre quando si tratta di affrontare un momento ansioso (le trovate tutte nell’ebook gratuito “SOS attacchi di ansia e di panico”).
- Tecniche di respirazione. Abbiamo parlato spesso delle tecniche di respirazione qui sul blog, quindi non ve le descrivo nuovamente;
- Tecniche di distrazione (parlare con il vicino, guardare un film, contare…)
- Tecniche di immaginazione (chiudere gli occhi e immaginare di essere in un posto tranquillo, tipo sulla spiaggia o vicino a un ruscello). Funzionano molto bene se utilizziamo tutti e 5 i sensi, cosa che aiuta a immergersi per bene nella situazione.
2. PAURA DI VOLARE: DISAGIO ALTO (ATTACCO DI ANSIA O IMPOSSIBILITA’ A PRENDERE L’AEREO)
In questo caso, è necessario un vero e proprio percorso/trattamento. Per scegliere il metodo per risolvere la paura di volare più adatto a noi, è necessario capire se si tratti di una paura/fobia legata strettamente alla situazione (in genere, chi ha avuto un’esperienza negativa o ha sentito un racconto negativo legato al volo) o se la paura di volare sia solo la punta dell’iceberg e sia quindi un sintomo di una paura sottostante.
Se la paura dell’aereo è una fobia circoscritta …
… ossia nel caso in cui sia strettamente legata all’aereo e non ci siano altre motivazioni psicologistiche sottostanti (controllo, ansia da separazione…) è possibile fare un breve corso o percorso specifico solo sulla paura di volare. In genere, può essere utile un terapeuta cognitivo-comportamentale (qualcuno utilizza anche le EMDR), che proponga un percorso breve e circoscritto. Il che significa che, teoricamente, dopo pochi incontri dovreste raggiungere il vostro obiettivo.
Perché il terapeuta e non altri corsi? Anche alcuni corsi (tipo quelli proposti dalle compagnie aeree) possono essere utili. Io consiglio sempre il terapeuta, perché ha gli strumenti per fare una buona “analisi” (diagnosi) iniziale (perché questa persona ha la fobia dell’aereo? Ci sono alcune caratteristiche di personalità che possono impedire il raggiungimento dell’obiettivo? C’è un rischio di scompenso se lavoriamo sulla paura dell’aereo?).
Se la paura dell’aereo è legata a una motivazione psicologica sottostante…
…è necessario un percorso di psicoterapia vero e proprio. Non è detto che sia necessariamente lungo, tuttavia è importante non lavorare solo ed esclusivamente sulla paura di volare perché potrebbe tornarvi indietro a boomerang.
Cosa significa? Significa che, se anche riusciste a risolvere la paura di volare, il disagio psicologico sottostante prenderebbe presto altre forme sintomatologiche (ansia, panico, fame nervosa, addirittura depressione…). Il lavoro sul problema reale (controllo, ansia da separazione, paura di crescere…) risolverà naturalmente anche la paura di volare.