Perché ripeto sempre lo stesso errore?

Perché ripeto sempre lo stesso errore

Lo spunto per questo articolo nasce dal fatto che ieri fosse la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Spesso, ci si domanda: “Ma perché non se ne va?“. Sembra assurdo che una persona rimanga lì ferma in una relazione che non le fa bene.

Forse, sì, è paradossale eppure lo facciamo tutti. Magari non arriviamo a tanto, ma tutti noi abbiamo uno schema che continuiamo a ripetere. All’esterno, la via di fuga risulta evidente, a noi sembra impossibile cambiare le cose. Perché? Perché siamo cresciuti così, abbiamo costruito certi schemi su di noi, sul mondo e sulle relazioni che sono così solidi da rendere quasi impossibile (quasi, lo specifico!) il cambiamento.

In parte, ne avevamo parlato anche in questo TeaPost, in cui abbiamo provato a rispondere a una domanda cruciale: “Perché me li scelgo tutti con il lanternino?. Oggi cerchiamo di capire come funzionano quegli schemi che ci “impongono” di ricadere sempre nelle stesse situazioni.

Schemi utili e rassicuranti

Già nel corso dell’infanzia, sulle base delle prime esperienze e delle prime relazioni, costruiamo degli schemi relativi al modo in cui siamo fatti, al modo in cui sono fatti gli altri e al modo in cui avvengono le relazioni.

E’ un po’ come se avessimo un modellino in cui ci sono tutte delle capsuline al cui interno troviamo tutta una serie di informazioni, che definiscono il modo in cui vediamo noi stessi e il modo in cui ci vediamo all’interno delle relazioni.

Alcuni esempi? Informazioni tipo:

  • Sono degno d’amore?
  • Sono uno che risulta simpatico o antipatico?
  • Sono in grado di chiedere aiuto e ottenerlo?
  • Se chiedo aiuto gli altri si attiveranno in fretta o rischiano di non arrivare mai?

Tutti noi abbiamo degli schemi e non c’è nulla di male, anzi! Questi schemi ci permettono di prendere decisioni più velocemente e di farci un’idea (aspettative) riguardo quello che potrebbe accadere. E’ piuttosto rassicurante, perché ci permette di avere una sorta di controllo o quantomeno di idea rispetto ai vari eventi.

Gatti che mangiano | Perché ripeto sempre lo stesso errore
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Quando gli schemi entrano in loop

Questi schemi permettono anche di fare delle generalizzazioni: “Nella mia esperienza gli altri mi hanno sempre capito molto, quindi mi aspetto che anche tu mi capisca” “Nella mia esperienza gli altri mi fregano, quindi anche tu mi fregherai“.

Tutto normale, sempre per la questione della prevedibilità e della rassicurazione. Il problema è che a volte non ci rendiamo conto di aver generalizzato troppo e di aver applicato quello schema perdendo un po’ di vista come vadano realmente i fatti.

Esempio: “Nella mia esperienza gli altri mi capiscono”. Mi trovo davanti una persona poco empatica e pronta a fregarmi. Io do per scontato che tutto sia come me l’aspettavo e prendo una gran nasata.

Esempio2: “Nella mia esperienza gli altri sono inaffidabili e ti fregano”. Stavolta mi ero trovato davanti uno che voleva aiutarmi con il cuore, ma io passo dritto e mi perdo la possibilità di essere aiutato, ma soprattutto…

Mi perdo la possibilità di fare un’esperienza
che “metta un cerotto” su quella che avevo scritto nei miei schemi.

Non trovo quel che cerco, anzi…

Soprattutto nel momento in cui gli schemi sono disfunzionali (ossia quando non mi permettono di fare delle buone esperienze su di me e sul mondo) si entra in un circolo vizioso:

Si spera di trovare qualcuno che metta un cerotto sulle nostre brutte esperienze e sulle nostre paure, ma di fatto ci permettiamo di vedere solo persone che confermino i nostri precedenti schemi e le nostre paure.

Esempio?

Gli schemi di cui parlo, rientrano in tema più ampio che si chiama “attaccamento” e descrive il modo in cui formiamo dei legami, il modo in cui ci vediamo all’interno delle relazioni e le aspettative che ci costruiamo al loro interno (dal mio intervento al convegno “Donne e violenza” – 2017).

Di fatto, continuiamo a riproporre lo stesso schema che ci farà cadere sempre negli stessi errori, fino a quando non ci permettiamo di fare un’esperienza correttiva.

Sono destinato a far sempre lo stesso errore?

Risposta breve: no.

Un tempo si pensava che questi schemi fossero immodificabili. Beh non lo sono, anzi. Possono essere modificati con la consapevolezza, ma soprattutto attraverso esperienze correttive, ossia relazioni che in qualche modo riscrivano gli schemi “storti”.

E’ possibile che ciò avvenga grazie a svariate esperienze di vita, ma in genere dopo averci sbattuto un po’ la faccia, perché gli schemi, come dicevamo, ci portano in automatico a cercare situazioni che confermino le vecchie esperienze. Tra queste esperienze di vita, ovviamente, si inserisce anche la psicoterapia, che aiuta a prendere consapevolezza della situazione, ma soprattutto a fare esperienza di una relazione che si prenda cura delle vecchie ferite e delle sempre attuali paure.

About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!