Perché soffro di fame nervosa?

Perché soffro di fame nervosa

Ok, parto subito con una specifica: più che di fame nervosa, oggi parliamo di Binge Eating Disorder.

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Cosa fai? Parti subito prendendoci in giro?

No, ma la parola Binge Eating Disorder non la conoscono in molti, mentre se dico “fame nervosa” capiamo tutti subito di cosa stia parlando (se vi occorre capire le differenze tra binge eating e fame nervosa potete leggere questo articolo).

Cosa spinge ad abbuffarsi?

La faccio proprio breve: nella maggior parte dei casi, ciò che spinge all’abbuffata è una tendenza a reprimere le proprie emozioni. Queste persone hanno proprio un forte bisogno di non avere/sentire i propri bisogni.

La cosa suona apparentemente molto semplice, ma in realtà è piuttosto complessa: non si tratta di persone apatiche, che non sentono alcuna emozione. Chi soffre di Binge Eating Disorder sa essere allegro, triste, arrabbiato e molto spesso sente queste emozioni forte e chiaro.

Ci sono occasioni, però, in cui le emozioni vengono totalmente represse e sostituite dal cibo.

Perché le emozioni e i bisogni vengono repressi? Perché diventano cibo?

La dinamica è complessa, ma provo a spiegarla il più semplicemente possibile.

Le persone che soffrono di Binge Eating Disorder hanno imparato che avere dei bisogni è molto pericoloso: la vita gli ha insegnato che non sempre gli altri saranno disponibili a soddisfarli e, nel momento in cui dovessero desiderare qualcosa, poi rischierebbero di rimanere coinvolti in un’eterna attesa prima che quel bisogno sia soddisfatto (tipo: “E se poi mi affeziono ai tuoi abbracci e tu non me li dai più?” che tradotto in termini culinari diventa: “Ma se poi ho ancora voglia di cioccolato e non ce n’è più? Se inizio a mangiarlo poi non riuscirò mai a fermarmi“).

L’eterna attesa genera frustrazione e quella frustrazione è davvero intollerabile. Non si può rimanere passivi ad aspettare che arrivi qualcosa, bisogna fare, attivarsi (avete mai notato che le persone che soffrono di Binge Eating sono sempre super attive?) . Spesso quell’attivazione corrisponde all’abbuffata.

L’abbuffata, nel Binge Eating Disorder, ha poi un altro enorme valore: l’onnipotenza, il controllo totale. Quando mangiamo, anche quando sembra di perdere il controllo, siamo noi a decidere cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangiare. Con il cibo si ha l’illusione di poter controllare tutto, anche le emozioni che PUF magicamente scompaiono e non creano più quella fastidiosa frustrazione.

La paura più profonda di chi soffre di Binge Eating Disorder

Ok, immagino che ora vi starete chiedendo il perché di tutta questa dinamica. Perché c’è bisogno di controllare tutto, compresi cibo ed emozioni? Parto sempre facendola semplice e rapida:

Per garantirsi di non essere abbandonati dagli altri.

Chi soffre di Binge Eating Disorder ha imparato alcune cose fondamentali nel corso della vita:

  • Se hanno bisogno, non è detto che gli altri siano sempre presenti (potranno esserci, ma forse no, la cosa è imprevedibile);
  • Pensare ai propri bisogni è da egoisti e gli egoisti non piacciono (rischio di essere rifiutati/abbandonati)

Come garantirsi che gli altri siano sempre presenti? Facendo in modo che abbiano bisogno di noi, of course. Chi ha bisogno di noi, non ci abbandona.

Quindi, chi soffre di Binge Eating tende a reprimere i propri bisogni per poter sempre essere attivissimo a soddisfare le esigenze degli altri. Questo li tranquillizza rispetto alla possibilità di abbandono e li fa sperare che, prima o poi, anche gli altri si prendano un po’ cura di loro.

Quando questo non avviene* parte una fortissima rabbia, che a propria volta viene repressa e si va ad aggiungere a tutta la lista dei bisogni repressi e che scatena una fame atavica. Da qui l’abbuffata.

* Questo non avviene anche perché si sfalderebbe la dinamica. Vediamolo con un esempio: Giuliana soffre di Binge. Giuliana si prende cura di tutti (marito, figli, colleghi di lavoro, genitori, amici…). Giuliana aspetta che prima o poi qualcuno si prenda cura di lei, ma questo non succede mai. Quando parliamo con il marito di Giuliana, ci dice che lui ci ha provato, ma Giuliana sembra incontentabile.

Certo, perché chi soffre di Binge deve mantenere una sorta di credito affettivo: mi aspetto che farai quello che io ho fatto per te, ma me lo aspetto in maniera strettissima, in modo che tu non ci arriverai mai e rimanga sempre in debito con me. Così non mi potrai abbandonare.

Quindi ecco come appare chi soffre di fame nervosa…

Prendendosi sempre cura dei bisogni degli altri e mai dei propri, chi soffre di fame nervosa appare super attivo e indipendente, una persona che sa stare dietro a mille doveri senza mai fermarsi. Si tratta però di una maschera che, come abbiamo visto, cela la paura di essere abbandonati e una fortissima FAME di coccole (intese come “qualcuno che si prenda finalmente cura di me e dei miei bisogni”).

About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!