Il punto è questo: gli attacchi di panico arrivano come un qualcosa di esterno, improvviso e incontrollabile. Durante l’attacco si ha spesso confusione rispetto a ciò che sta succedendo, tanto interpretare “male” i segnali del corpo (è il motivo per cui la maggior parte delle persone, almeno inizialmente, corre al pronto Soccorso pensando a un infarto). Imparare a riconoscere e a “dare un ordine” ai sintomi è il primo passo.
Rispetto al “cosa fare”, il mio consiglio è quello di rivolgersi a un professionista, per non limitarsi a imparare a convivere con l’ansia e il panico, ma uscirne davvero. Nel frattempo, è possibile imparare una tecnica di rilassamento o di respirazione, praticandola quotidianamente nei momenti di calma, in modo che la strategia sia associata a uno stato di benessere. L’obiettivo, una volta padroneggiata la tecnica, è quella di applicarla anche allo stato di panico, per rimandare al corpo il messaggio che “va tutto bene”, perchè si tratta “solo” di ansia e, come abbiamo visto qui, l’ansia passa naturalmente dopo alcuni minuti, da sola.
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