Una delle prime cose che chiedo, quando un paziente di presenta da me per attacchi di panico è: “Si ricorda il primo attacco di panico?“. In genere, la faccia si fa cupa, un misto tra paura, fastidio e voglia di dimenticare.
Cosa succede durante il primo attacco di panico?
Il primo attacco di panico è tremendo, probabilmente il peggiore. Perchè? Perché oltre ai “classici” sintomi c’è l’effetto “brutta sorpresa”: il primo attacco di panico coglie all’improvviso e non si capisce bene cosa stia accadendo.
Immaginalo così: sei seduto tranquillo e pacioso, mentre aspetti la metro e un fulmine ti colpisce in pieno petto. Così, senza alcun preavviso, senti che stai improvvisamente per morire o per avere un infarto o per svenire. Fino a pochi secondi prima ti sembrava di stare benissimo e ora sei a lì a chiederti se riuscirai a rimanere in piedi o se dovrai accasciarti per terra.
Ogni esperienza relativa al primo attacco di panico è lievemente diversa dalle altre. Chi sente di rimanere senza respiro, chi sente un dolore fittissimo al petto, con il cuore che rimbomba e sembra rompere lo sterno. La testa ronza, la vista si annebbia e sembra di non riuscire a pensare lucidamente. Chi sente i brividi lungo tutto il corpo, chi ha l’impressione di avere le gambe paralizzate, chi inizia a sudare o ha vampate di calore/freddo.
Tutti, però, sono invasi da un’intensa sensazione di terrore e da pensieri catastrofici. L’attacco di panico, in sè, dura “poco” (10-30 minuti al massimo), ma alla persona sembra infinito. Una volta passato, come un uragano, la lascia spossata, scossa, esausta.
Dopo il primo attacco di panico ne avrò un altro?
Non è detto. Alcune persone hanno un solo attacco di panico, che poi non si ripresentà più. Tuttavia,l’esperienza è così tremenda che, dopo il primo, rimane la paura di averne un altro. Spesso, l’ansia di avere un nuovo attacco di panico, porta a evitare tutta una serie di situazioni (mezzi pubblici, centri commerciali, guidare…). Si pensa che, evitando le situazioni critiche, si ridurrà la possibilità di avere un nuovo attacco di panico, ma purtroppo l’evitamento aumenta l’ansia e quest’ultima, crescendo, porta spesso a nuovi attacchi di panico. Insomma, è proprio l’ansia di avere un nuovo attacco di panico che genera nuovi attacchi. Si crea, così, un circolo vizioso.
Cosa conviene fare dopo il primo attacco di panico?
In genere, la maggior parte delle persone si rivolge al medico o al pronto Soccorso. Non sapendo bene cosa stia accadendo, infatti, si pensa che il malessere abbia origine fisica (problemi cardiaci, in particolare).
In molti casi (e qui tiro le orecchie ai medici!!) la persona viene rimandata a casa perché “..tanto è SOLO un attacco di panico“. Al massimo, viene prescritta una benzodiazepina (Xanax, Lexotan..) al bisogno. Non vengono fornite indicazioni più precise.
La cosa migliore, invece, è quella di avere maggiori informazioni possibili riguardo agli attacchi di panico e rivolgersi a uno psicoterapeuta che ti aiuti a risolvere il problema (spesso in pochi incontri).
E se non sono io a soffrirne, ma una persona a me molto vicina?
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