Stress in breve

In un blog che parla principalmente di stress, poteva mancare uno ” stress in breve”? Ebbene, mi son resa conto che mancava (quando si dice che si pensa a tutto, tranne che all’essenziale..!).

Urge una precisazione: qui si parla solo di “stress negativo” (distress), perché è in genere quello che genera ansie e disagio. Per onor di cronaca, occorre dire che più in generale lo stress è una risposta dell’organismo a stimoli di diversa natura (stressors) [Hans Selye, 1976]. Lo stress positivo (eustress) si ha quando alcuni stimoli, anche di diverso tipo, allenano la capacità di adattamento psicofisica individuale. Pensiamo, ad esempio, a tutte le volte in cui affrontiamo una situazione per raggiungere un obiettivo, con entusiasmo, quando fare quella tal cosa ci fa “sentire vivi”. Lo stress negativo (distress) è quello che, al contrario, ci logora e ci fa sentire appesantiti, affaticati o, più comunemente, stressati.

Qualche esempio? Difficile, perché siamo noi, con le nostre caratteristiche che definiamo se quello stressor sia positivo o negativo. 

Facciamo un piccolo esperimento, leggi la lista seguente con un amico e provate a segnare accanto ad ogni voce se si tratta di uno stressor positivo o negativo:
– Preparare un matrimonio
– Trasloco
– Cambio lavoro
– Violenza
– Gravidanza
– Partita di calcetto/pallavolo/basket
– Organizzazione vacanze
– Preparare la cena
– Primo appuntamento

Ora confrontatevi. Alcune voci sono oggettivamente stressanti in senso negativo (ad esempio, una violenza), altre possono variare da persona a persona o di situazione in situazione (sono quelle in cui vi siete guardati e vi siete detti: “Beh, ma qui dipende!”). 

Ad esempio, se devo preparare la cena, ho un buon tempo a disposizione, mi piace ciò che sto preparando, tanto che già me la pregusto, lo stressor (preparazione della cena) sarà probabilmente positivo (eustress). Se devo prepararla di corsa, senza nemmeno il tempo di togliermi il cappotto e con un occhio ai figli che litigano nella stanza accanto, immagino che il momento sia negativamente stressante (distress).

Alcuni esperti ritengono che lo stress positivo sia quello che rimane entro un certo livello: è alto abbastanza da motivare a svolgere quell’azione, non così alto da mandare in tilt. Lo stress negativo è quello che disattiva o attiva eccessivamente la persona, non consentendo un funzionamento ottimale. 

Fonte: cnx.org
Quindi, il primo passo è quello di identificare le tue fonti di stress, in secondo luogo capire come influiscono su di noi (Motivano? Mi caricano? Generano ansia? Quando si presentano faccio fatica a dormire?). Avere periodi in cui si alterano stress positivi o negativi è assolutamente normale. Quando, invece, lo stress negativo diventa prolungato nel tempo, influsice sulle nostre giornate e/o ci impedisce di vivere serenamente, può essere utile fermarsi a riflettere per capire cosa stia succedendo. Per aiutarti, prova a guardare la vignetta sopra, soffermati sulla parte delle “conseguenze dello stress“, se una o più di esse sono presenti nella tua vita da diverso tempo e gravano sul tuo quotidiano, potrebbe essere utile prendere contatti con uno psicologo.
About The Author

Alessia Romanazzi

Psicologa e psicoterapeuta. Aiuto le persone ad affrontare momenti di stress temporanei o prolungati. Insieme cercheremo la tua personalissima soluzione per superare il momento critico. Mi trovi in studio a Saronno e a Milano. Attraverso Skype in tutto il mondo!

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