Oggi, 16 ottobre 2018, è la giornata mondiale dell’alimentazione. In realtà, la giornata nasce per sensibilizzare le persone al tema della fame nel mondo, ma mi piace pensare che possa essere usata anche per mettere l’accento anche sui disturbi dell’alimentazione.
Nella maggior parte dei casi, quando parliamo di “disturbi dell’alimentazione” il pensiero va all’anoressia, che è probabilmente il problema “più famoso”, anche perché vede una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Come ben sapete, perché vi rompo sempre le scatole su questo (!), ci sono anche altri disturbi, altrettanto difficili da vivere: la bulimia e il binge eating disorder. Quest’ultimo è quello di cui vi parlo sempre su queste pagine, nella maggior parte dei casi utilizzando la dicitura “fame nervosa”. Ecco, non è proprio corretto, perché un piccolo attacco di fame nervosa possiamo averlo tutti e non costituisce certo un problema, mentre il Binge Eating è un vero e proprio disturbo.
Allora ci racconti cose sbagliate?!
Ahahhahah no, cerco di parlare con un linguaggio semplice e comprensibile. Se dico “Binge Eating”, la maggior parte delle persone mi guarderebbe stranita, se dico “fame nervosa” ci capiamo tutti al volo e via. In alcuni casi, tuttavia, è bene ricordare a cosa faccio davvero riferimento: il Binge Eating implica la presenza di forti abbuffate, le quali sono molto intense e molto frequenti.
Lo so, molto spesso siamo portati a pensare che una persona si abbuffi perché: “E’ golosa”, “E’ una buona forchetta” o “Non ha forza di volontà”. In realtà, questo è un pensiero fuorviante. Una persona si abbuffa perché copre con il cibo alcune emozioni e alcuni bisogni con cui non riesce a fare i conti.
Ci si abbuffa perché non si ha voglia di fare qualcosa, ma non si riesce a dire di no.
Ci si abbuffa perché si è arrabbiati, ma non si riesce a esprimerlo.
Ci si abbuffa perché ci si annoia e questa cosa è frustrante e intollerabile.
Ci si abbuffa perché si è tristi, ma non lo si può ammettere nemmeno davanti allo specchio.
Insomma ci si abbuffa per moltissime ragioni che non c’entrano proprio nulla con la forza di volontà e la gola (tanto, nemmeno si gusta ciò che si sta mangiando durante le abbuffate!).
Oggi vi propongo un libro, che si intitola “Donne che mangiano troppo”, di cui vi leggo anche un passaggio sulla “non voglia”, che è così difficile da ammettere a voce alta..!
Consiglio questo libro sia a chi soffre del problema, sia a chi non lo conosce e pensa ancora che la questione sia da ricercare nella forza di volontà.
Al suo interno, attraverso la storia di Anna, troviamo tutte le dinamiche che caratterizzano chi soffre di abbuffate compulsive (Anna, poi, compensa con il vomito, pertanto parliamo di bulimia, ma le dinamiche interiori sono esattamente le stesse).
Ho deciso di regalare una copia del libro a chi sente di averne davvero bisogno (visto che la questione dei bisogni è così difficile per chi soffre di fame nervosa!!).
Come fare?
Scrivendomi perché questo libro potrebbe esserti utile e perché senti il bisogno di leggerlo. So che è una questione intima e riservata, per cui accetto anche i messaggi privati e le mail. Hai tempo fino a Giovedì 18.10, poi sceglierò “di pancia” quello che mi sembra il commento che meglio descrivere il desiderio di leggere il libro e lo invierò con dedica personalizzata. =)
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