Questo è uno di quegli argomenti di cui abbiamo parlato spesso, ma repetita juvant dicono. Pertanto eccomi qui!
Le domande che più spesso mi ponete inizia con: “Cosa/come faccio a..?“. Proviamo a rispondere. Per farlo, ho pensato di dividere la questione in step, come fosse un diagramma di flusso.
No, niente matematica, solo un paio di percorsi possibili.
STEP 1. E’ ansia normale o patologica?
La prima cosa da capire è se si tratti di ansia normale o ansia patologica, per orientarvi potete provare a rispondere a queste domande.
Se è ansia normale, fermatevi qui. Tutti l’abbiamo ed è una cosa sanissima, molto utile. Può essere comunque utile capire perché sia scattata, ma non è preoccupante né problematica.
Se è ansia patologica, proseguite con i tre step successivi.
STEP 2. Studiala
Lo so, sembra sempre che l’attacco di ansia arrivi a casaccio, come un fulmine a ciel sereno e senza apparenti ragioni. Tuttavia, l’ansia è un campanello di allarme che si illumina quando qualcosa non va e non si attiva mai a caso.
Una delle prime cose da fare è iniziare a capirla meglio rispondendo a tre domande:
- QUANDO ARRIVA L’ANSIA? Con chi ero, dove mi trovavo, cosa stavo facendo durante quell’attacco di ansia.
- COME ARRIVA? Capire quali sintomi caratterizzano l’attacco di ansia (cuore che batte forte, mancanza di fiato, tremori, sensazione di nausea…) e se ci siano dei segnali che avvisano che sta arrivando, un po’ prima del vero patatrac. Anche se ci sembra improvvisa, in realtà inizia sempre piano piano e poi raggiunge un picco.
- QUANTO SPESSO MI VENGONO GLI ATTACCHI DI ANSIA? Provate a capire se c’è un stato un attacco isolato (e capire in che occasione) o se ci siano più attacchi. E’ anche possibile alternare gli attacchi a uno stato di ansia più lieve, ma costante.
STEP 3 Cosa fare nell’immediato
Nel momento in cui arriva l’attacco di ansia, potete affrontarla utilizzando tre tecniche principali:
- Ricordarsi che è “solo” ansia (non serve a sminuire, ma a dare il giusto peso a quello che sta accadendo, senza farla diventare un attacco di panico, il quale porta con sé la sensazione di morire/impazzire/svenire).
- Attuare una tecnica di respirazione, che aiuta a distrarsi, ma soprattutto a comunicare al nostro corpo che è tutto tranquillo. Io consiglio la respirazione diaframmatica, che nel giro di 2-3 minuti aiuta a riportarci in uno stato di equilibrio, ma ci sono anche molte GIF che ci vengono in aiuto.
- Distrarsi. L’attacco di ansia segue un percorso naturale, a U rovesciata (la curva gaussiana). Se riusciamo a distrarci, lei cresce, raggiunge un picco e poi naturalmente decresce. Come distrarsi? La respirazione è già un buon metodo, ma vale qualsiasi altra cosa: contare i colori che ci sono nella stanza, mettersi al telefono (santi smartphone), parlare, contare da 100 a 0..
STEP 4 Cosa fare nel lungo termine
Imparare a gestire gli attacchi è utile, ma non basta. Abbiamo detto mille volte che dall’ansia non solo si può guarire, ma si DEVE guarire.
L’ansia è come la spia sul cruscotto della macchina: si accende quando qualcosa non va e si spegne quando il problema è stato risolto.
Per poter risolvere DAVVERO il problema degli attacchi di ansia è, quindi, necessario capire perché sia arrivata quell’ansia lì. Ognuno ha le proprie ragioni.